La Piedigrotta entra come Ambassade nel mondo Krug, la Maison di Champagne numero uno al mondo.
Per Piedigrotta un traguardo eccezionale, il coronamento di anni di ricerca, studio e approfondimento tra il mondo del food tradizionale, come quello della pizza, e il beverage più raffinato ed esclusivo come quello dello Champagne.
Dietro ogni preziosa goccia Krug si nasconde un sogno lungimirante. Il sogno di un uomo, Joseph Krug, che, prima di tutti gli altri, aveva capito che lo Champagne è sinonimo di piacere. Questa convinzione, maturata 170 anni fa, portò Joseph Krug a sfidare le convenzioni per trasformare la sua visione in realtà. Dar vita all’espressione più generosa dello Champagne di anno in anno, senza temere i capricci del tempo.
L’audacia dei suoi esperimenti fu ampiamente premiata: nacque così uno Champagne diverso da tutti gli altri. E diverso anche da tutti gli altri Champagne prodotti fino ad allora dalla stessa Maison. Fin dal 1843 la Maison Krug vive secondo la stessa intramontabile filosofia: creare soltanto Cuvée de Prestige.
Con Krug ognuno scopre qual è il segreto che manda in visibilio anche i critici più esigenti. Assapora l’espressione più pura della natura. L’essenza di vigneti unici, sublimata e levigata dall’eccellenza artigianale. Champagne eguali per qualità eppure unici nella loro eccezionalità.
Krug: uno Champagne che si reinventa di continuo. La Pizza: un cibo popolare che non finisce di stupire. Un incontro poetico, inaspettato e sorprendente.
Quando l’unica regola è essere imprevedibili, poetici e originali, ci si trova davanti a un oceano di possibilità. La Pizza di Piedigrotta è sempre uguale a sé stessa ma anche sempre profondamente nuova e insieme a Krug l’inaspettato diventa indimenticabile.
Antonello Cioffi, Owner & Chef La Piedigrotta Varese, è una persona dai molteplici interessi e dalle sicure competenze, ma piacevolmente e pacatamente inquieto, sempre alla ricerca di un altrove dove traghettare le sue performance culinarie. Conoscendo la pizza tradizionale in tutte le sue declinazioni, può permettersi di essere visionario e di far viaggiare chi ne abbia voglia verso un mondo dove la pizza resta l’anima pur vestendosi di nuove fogge in ricette che non temono di confrontarsi con quelle della ristorazione di qualità. La connessione con la Maison Krug sta nella coerenza di valori condivisi: mandare in visibilio anche i critici più esigenti, innovare la tradizione, non tradire mai l’eccellenza della qualità.
Quella che segue è l’intervista che Antonello Cioffi ha rilasciato alla stampa a seguito della nomina del locale a Krug Ambassade.
1. Antonello, come descriveresti la tua filosofia culinaria?
Sono un pizzaiolo compulsivo, appassionato di quello che reputo il più semplice e fantasioso cibo plebeo del mondo: la pizza. La mia compulsione sta nel fatto che non riesco a fermarmi nell’elaborarla, smontarla, rimontarla, innovarla, trasformarla, cambiarle vestito e creare ricette inaspettate. Cosa che ho fatto in tutti questi anni, peraltro sempre partendo da un rigoroso rispetto della tradizione napoletana. Ecco come sono nate le mie pizze scomposte, ecco come ho aggiunto la tridimensionalità ad un piatto tradizionalmente a due dimensioni, una base di pasta con sopra una farcitura di ingredienti.
2. Qual è la tua ossessione culinaria?
E’ collegata alla mia compulsione: sono ossessionato dal pomodoro e dalla mozzarella, gli ingredienti base della più classica delle pizze, la Margherita. Il mio motto è: “Fare superbene le cose semplici è superdifficile“. Provate a fare bene una “semplice” pizza Margherita. In fondo si tratta solo di un bel disco, caldo, fragrante e profumato, cosparso di un po’ di pomodoro, qualche pezzetto di mozzarella, un filo d’olio e foglie di basilico.
Raggiungere l’eccellenza con ingredienti così basici è frutto di una selezione attenta e paziente, una preparazione precisa e meticolosa, una cura amorevole e costante. Insomma è il risultato di una vera e propria passione. E fra passione ed ossessione il passo è breve!
3. Quali sono le tue fonti di ispirazione?
Tutto mi ispira. Il mondo della pizza per me è una lente attraverso la quale vedo e giudico la realtà e mi muovo di conseguenza. Perché non c’è nulla che non possa essere ricondotto a diventare una pizza o, viceversa non c’è nessuna pizza che non possa trasformarsi in un altro piatto. In tante mie elaborazioni “l’apparenza inganna”: quello che il piatto pare essere non corrisponde alla realtà che conosciamo ma ne è una rivisitazione, una rielaborazione divertente oltre che gustosa (mi auguro!). Ho ripreso e reinterpretato in chiave “pizzeria” i primi piatti della cucina tradizionale italiana, quelli noti in tutto il mondo, come le Lasagne, le Tagliatelle, ma anche Penne, Paccheri, Gnocchi, Ravioli e Pizzoccheri. Pardon, Pizzaccheri, nel mio caso. Ma ho trasformato in pizza anche i Sushi, gli Hamburger o gli Hot dog con patatine. Senza dimenticare le mie incursioni nel mondo della pasticceria e dei dolci, dalla colazione al dessert, campo di inesauribile ispirazione.
4. Il tuo ultimo pasto da sogno?
Un pasto da sogno che ho fatto io o che ho realizzato per altri? Preferisco parlare del secondo! In realtà è un “pasto da sogno” che ho realizzato di recente. Il mio “Uovo Apparente”, cioè una di pizza con mozzarella, pomodoro condensato e scaglie di tartufo, abbinato in modo audace ad un Krug Rosé, sempre pronto a sorprendere per la sua estrema delicatezza esaltata dalla complessità di una bollicina fine ed elegante.
5. Antonello, qual è la tua più grande stravaganza nella vita?
Sono una persona semplice che ama le cose genuine della vita, la mai famiglia, mia moglie Daniela i miei figli Davide e Miriam, il mio lavoro. La vera stravaganza, se così si può dire, è abbinare il buon cibo ad una buona bottiglia ad una buona musica. In questo forse sono trasgressivo: non temo di accostare la semplice e popolare pizza (anche se realizzata in preparazioni molto particolari come le mie) con la signorile nobiltà degli Champagne della Maison Krug. Quanto alla musica, sono così appassionato che sono diventato addirittura “produttore”, facendo realizzare da eccellenti musicisti che conosco 3 compilation che rappresentano la colonna sonora del mio locale, cioè l’abbinamento musicale più adatto alla degustazione miei piatti. Perché la cucina oggi deve essere sempre di più un’esperienza multisensoriale: palato, olfatto, vista, udito e tatto, tutto è coinvolto per raggiungere una vera estasi gourmet.
6. Infine, il tuo primo sorso di Krug?
Molti anni fa, ed è stato un “coup de foudre”, con una coppa di Vintage ’96.
Ma non ditelo a mia moglie Daniela, che è gelosissima, anche perché divide con me la gestione della Piedigrotta!