Parlando di Borgogna, Armand Rousseau è uno dei produttori più noti ed identitari.
Nel 1900, a Gevrey-Chambertin, Armand Rousseau eredita le vigne di famiglia e decide di iniziare a vendere le uve.
Acquisisce ulteriori appezzamenti nel 1909, in seguito al suo matrimonio, aumentando in questa maniera i ricavi, che gli permetteranno di costruire la cantina.
Inizia a commerciare i vini con la sua etichetta e negli anni successivi acquista appezzamenti nei più prestigiosi Grand Cru di Grevrey-Chambertin, come Charmes-Chambertin, Clos de la Roche e il famoso Chambertin.
Ad Armand succede nel 1954 il figlio Charles, a nome del quale il padre acquistò il celebre Clos Saint Jacques.
A lui si deve la crescita commerciale del Domaine, sopratutto negli Stati Uniti, in Inghilterra e nel resto dell’ Europa, grazie alla conoscenza fluente di inglese e tedesco.
É nel 1982 quando Eric, terza generazione della famiglia, fa il suo ingresso in azienda, orientando verso una viticoltura biologica e favorendo tecniche produttive che evitano ogni impiego di diserbi e sostanze chimiche. Mantiene tuttavia fede alla vinificazione tradizionale borgognona, avendo come obiettivo quello di enfatizzare il concetto di terroir.
Oggi Eric e sua figlia Cyrille, quarta generazione subentrata nel 2014 in seguito ad esperienze fatte in Oregon, in Australia e in Nuova Zelanda, gestiscono insieme l’ azienda, portando avanti la tradizione del Domaine.
La qualità è sempre stata più importante rispetto alla quantità (confermato dalle 65000 bottiglie annue prodotte circa), ed è per questo che oggi i vini di Armand Rousseau sono tra i più blasonati a livello mondiale.
Qualità che è una garanzia in questo vino, Gevrey-Chambertin 2015.
Parliamo chiaramente di Pinot nero, proveniente da vigne anziane di 45 anni con una densità per ettaro di 11000 piante, che producono grappoli molto concentrati, ma anche molto limitati.
I vini che compongono questo Gevrey Village provengono da 8 parcelle differenti.
Il Domaine addirittura declassa tutti gli anni le uve provenienti dai Premier Cru di:
- Perrières
- Les Etournelles
- Les Craipillots
La vinificazione è effettuata in assenza dei raspi, in contenitori in acciaio inox a temperatura controllata, per una durata di 18/20 giorni, a seconda dell’ annata.
Terminata la fermentazione alcolica, i vini vengono assemblati e travasati per gravità nelle pièce, le tradizionali botti in legno da 228l utilizzate in Borgogna, dove la fermentazione malolattica avviene naturalmente.
Segue un periodo di affinamento in botte e uno in bottiglia prima della messa in commercio.
La 2015 è stata un’ annata dal clima caldo, soleggiato, “gourmand” e di conseguenza dalle basse rese, che hanno consentito un’ampia maturazione, acini concentrati, anticipandone la raccolta.
Un millesimo che ha dato dei Pinot Nero strutturati, di grande classe ed equilibrio, che si prospettano ad un grande potenziale di affinamento in bottiglia, per raggiungere la loro massima espressione negli anni.
Annata appunto calda, che lasciava preannunciare un vino più preponderante in termini di corpo e densità del vino, soprattutto parlando di Gevrey. Troviamo invece un vino di grande equilibrio, finezza ed eleganza, tutti elementi che contraddistinguono i grandi vini.
Come appunto diceva il grande Henri Jayer, un grande vino lo è oggi e lo sarà ancora di più domani, questo a voler dire che un vino deve essere gradevole in qualsiasi momento che si decida di berlo, senza dover per forza attendere diversi anni perché trovi un equilibrio accettabile. É scontato che bisogna tener conto dello stato evolutivo del vino e che la bottiglia debba essere conservata in condizioni idonee.
Esaminando lo Gevrey-Chambertin 2015 si presenta in una veste rubino scarica, di grande vivacità, con un riflesso che accenna timidamente al granato.
Mettendo il naso nel bicchiere troviamo tutta la personalità della Borgogna, piccoli frutti rossi e arancia rossa sono d’ impatto. Senza troppo scavare a fondo, emergono sensazioni di cuoio, rabarbaro, liquirizia e china. Sullo sfondo il legno è presente, ma neanche per sbaglio invasivo, andando a legare tutte le sfaccettature olfattive. Naso di media intesità, sincero, netto e di grande complessità.
In bocca il vino è elegante, essenziale, equilibrato. L’ alcol e le sensazioni di morbidezza sono mediamente percepite, contrapposte perfettamente da tannini maturi e setosi e da un’ acidità rinfrescante ed invitante.
Il sorso è di notevole qualità, per niente aggressivo, con un finale di bocca lungo e che richiama gli aromi olfattivi fruttati-speziati.
Il bicchiere vuoto non mente mai, lasciando presagire a grandi evoluzioni col passare del tempo.
Un privilegio poter degustare vini di questo calibro, unico ed irripetibile.
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